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Pubblicazioni

Comunicazione digitale
Numero 1/2005

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Comunicazione digitale
Numero 1/2005

5. Mercati & Tendenze

5.2 II sistema radiotelevisivo in Italia: passato, presente e futuro

di Daniele Ferraioli (*)

Secondo l'Auditel 47 milioni di italiani guardano la televisione per almeno un minuto al giorno: accendiamo la TV, facciamo "zapping" con il telecomando, ma ci siamo mai chiesti come funziona?

 

immagine telespettatore
Immagine telespettatore

Il sistema radiotelevisivo a cui siamo abituati è definito "analogico": un segnale elettromagnetico viene irradiato da un'antenna trasmittente o da un ripetitore e ricevuto da un'antenna ricevente e viene poi "smistata" ad ogni apparecchio radio o TV che, grazie ad un sintonizzatore interno permette di catturare i programmi radio o televisivi.

Questo tipo di trasmissione viene definita "broadcast", è orientata cioè a tutti quelli che dispongono di un'antenna e di un apparecchio radiotelevisivo ricevente; inoltre la comunicazione è monodirezionale, cioè i telespettatori o radioascoltatori non possono interagire con la trasmissione.

La gamma di frequenze disponibili non è infinita: quindi ad ogni emittente radiotelevisiva nazionale vengono assegnate delle frequenze per trasmettere i propri programmi. Dal momento che una parte delle frequenze viene assegnata a emittenti locali e un'altra parte consistente è occupata dalla telefonia mobile, il campo di frequenze utilizzabili è ormai saturo.

immagine propagazione
Immagine propagazione

Si aggiunga che i segnali di tipo analogico sono molto sensibili ai disturbi elettromagnetici quali, ad esempio, scariche elettriche, fulmini, sbalzi di tensione delle apparecchiature ricetrasmittenti.

Da questo punto di vista la trasmissione digitale dei segnali radio-televisivi presenta notevoli vantaggi sia per la qualità del segnale che per la minore occupazione in termini di banda di frequenza (che significa più canali disponibili). Tale trasmissione si può attuare in modi diversi:

Con il digitale terrestre avremo la possibilità, senza pagare alcun abbonamento, di:

  • avere una maggiore offerta di reti nazionali e locali con migliori risoluzioni audio e video: con la stessa banda di frequenza necessaria per un canale analogico, il digitale può arrivare a trasmetterne da 5 a 10, a seconda della qualità del segnale. Questo potrebbe significare l'auspicato avvento di una TV con canali a tema
  • usufruire di servizi di tv interattiva, come la possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi: esprimere preferenze, acquistare prodotti, o altro, semplicemente azionando il telecomando
  • nei modelli più evoluti di decoder o, in abbinamento con un DVD recorder, avere un hard disk che permetta di memorizzare programmi e vederli in differita, eliminando, per esempio, gli spot pubblicitari (si pensi alla possibilità di interrompere la visione e di riprenderla, dopo qualche minuto, come se si fosse ancora "in diretta")
  • avere la possibilità di scegliere l'inquadratura preferita, fra le diverse rese disponibili dalle telecamere usate nella registrazione di eventi, come ad esempio succede per le gare sportive
La tv analogica
ha limiti di canali disponibili
e soffre i disturbi elettromagnetici

L'interattività è dunque il cavallo di battaglia di questa tecnologia: ma come si attua? Il Set Top Box dispone di un'uscita collegabile alla linea telefonica mediante modem a bassa velocità, o ADSL oppure tramite una scheda del tipo usato nella telefonia mobile: i costi di connessione dipenderanno dal gestore di telecomunicazioni, mentre i servizi potrebbero essere gratuiti o a basso costo se di pubblica utilità, e comunque dipendere da strategie commerciali (le partite di calcio vendute attualmente a 3 euro sono ovviamente un'offerta promozionale per lanciare il prodotto).

Non sono previsti abbonamenti,
ma connettività e servizi vanno pagati

Chi non vuole acquistare il Set Top Box, attualmente offerto con un contributo statale di 70 euro, continuerà a vedere la TV tradizionale, anche se entro la fine del 2006 la trasmissione televisiva sarà completamente digitale: nel frattempo stanno già uscendo i primi televisori con decoder incorporato e, si spera, i prezzi dovrebbero scendere.

Tutto bello? Vediamo insieme gli attuali vantaggi e svantaggi:

Pro: Contro:
  • Non si deve cambiare televisore, ne antenna, ma solo acquistare il decoder
  • Migliore qualità dei segnali televisivi
  • Possibilità di fruire del contributo statale per l'acquisto del Set Top Box
  • Maggiore offerta di programmi
  • Possibilità di interazione
  • Necessità di adeguarsi entro la fine del 2006
  • Costi aggiuntivi per l'interattività
  • Se si usa la linea telefonica "tradizionale", durante un collegamento interattivo la linea risulterà occupata
  • Impossibilità di vedere due programmi diversi con un solo Set Top Box (per esempio collegando due televisori o un videoregistratore ed un televisore)
  • Un altro apparato da inserire in salotto

Inutile nascondere l'esistenza di qualche criticità, tipica di ogni nuova tecnologia, ma è indubbio che la TV digitale offrirà nuovi scenari: da un lato, quello editoriale, l'opportunità di affermarsi nel mondo della comunicazione anche a chi ha meno risorse dei grandi network, dall'altro, quello del consumatore, la possibilità di accedere finalmente ad un'offerta differenziata e di qualità.

Per saperne di più


(*) Titolare dello Studio di Ingegneria Ferraioli - consulente ICT (Information & Communication Technology) (torna al testo)

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