di Daniele Ferraioli (*)
Il sistema radiotelevisivo a cui siamo abituati è definito "analogico": un segnale elettromagnetico viene irradiato da un'antenna trasmittente o da un ripetitore e ricevuto da un'antenna ricevente e viene poi "smistata" ad ogni apparecchio radio o TV che, grazie ad un sintonizzatore interno permette di catturare i programmi radio o televisivi.
Questo tipo di trasmissione viene definita "broadcast", è orientata cioè a tutti quelli che dispongono di un'antenna e di un apparecchio radiotelevisivo ricevente; inoltre la comunicazione è monodirezionale, cioè i telespettatori o radioascoltatori non possono interagire con la trasmissione.
La gamma di frequenze disponibili non è infinita: quindi ad ogni emittente radiotelevisiva nazionale vengono assegnate delle frequenze per trasmettere i propri programmi. Dal momento che una parte delle frequenze viene assegnata a emittenti locali e un'altra parte consistente è occupata dalla telefonia mobile, il campo di frequenze utilizzabili è ormai saturo.
Si aggiunga che i segnali di tipo analogico sono molto sensibili ai disturbi elettromagnetici quali, ad esempio, scariche elettriche, fulmini, sbalzi di tensione delle apparecchiature ricetrasmittenti.
Da questo punto di vista la trasmissione digitale dei segnali radio-televisivi presenta notevoli vantaggi sia per la qualità del segnale che per la minore occupazione in termini di banda di frequenza (che significa più canali disponibili). Tale trasmissione si può attuare in modi diversi:
Con il digitale terrestre avremo la possibilità, senza pagare alcun abbonamento, di:
L'interattività è dunque il cavallo di battaglia di questa tecnologia: ma come si attua? Il Set Top Box dispone di un'uscita collegabile alla linea telefonica mediante modem a bassa velocità, o ADSL oppure tramite una scheda del tipo usato nella telefonia mobile: i costi di connessione dipenderanno dal gestore di telecomunicazioni, mentre i servizi potrebbero essere gratuiti o a basso costo se di pubblica utilità, e comunque dipendere da strategie commerciali (le partite di calcio vendute attualmente a 3 euro sono ovviamente un'offerta promozionale per lanciare il prodotto).
Chi non vuole acquistare il Set Top Box, attualmente offerto con un contributo statale di 70 euro, continuerà a vedere la TV tradizionale, anche se entro la fine del 2006 la trasmissione televisiva sarà completamente digitale: nel frattempo stanno già uscendo i primi televisori con decoder incorporato e, si spera, i prezzi dovrebbero scendere.
Tutto bello? Vediamo insieme gli attuali vantaggi e svantaggi:
Pro: | Contro: |
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Inutile nascondere l'esistenza di qualche criticità, tipica di ogni nuova tecnologia, ma è indubbio che la TV digitale offrirà nuovi scenari: da un lato, quello editoriale, l'opportunità di affermarsi nel mondo della comunicazione anche a chi ha meno risorse dei grandi network, dall'altro, quello del consumatore, la possibilità di accedere finalmente ad un'offerta differenziata e di qualità.
(*) Titolare dello Studio di Ingegneria Ferraioli - consulente ICT (Information & Communication Technology) (torna al testo)