di Daniele Ferraioli (*)
Chi non ricorda i vecchi televisori in bianco e nero? Erano gli anni '50 e i primi apparecchi erano dei "cassoni" pesantissimi con al massimo due o tre manopole: per il volume, il contrasto e la luminosità. Vi era poi la manopola principale, a scatti, utilizzata per spostarsi tra un canale e l'altro… e il programma era unico, altro che zapping!
Poi si è passati ai TV color, ai telecomandi sempre più complicati, ed eccoci ad oggi: il televisore e il monitor di un personal computer o di un portatile si assomigliano sempre più.
Storia della tecnologia televisiva in Italia
La nuova tecnologia è quella dei cristalli liquidi, o LCD (Liquid Crystal Display) nata qualche anno fa per permettere di avere dei monitor di dimensioni e peso accettabili sui computer portatili: i primi ad essere messi in commercio avevano dimensioni non superiori ai 12- 14 pollici (nota 2) di diagonale. Infatti quando parliamo di dimensioni di monitor e TV ci riferiamo sempre alla misura della diagonale e non a quella del lato maggiore dello schermo; un'altra caratteristica che sino ad oggi è stata un vero e proprio standard è costituita dalle proporzioni tra larghezza ed altezza dello schermo, 4:3, questo significa che un monitor di 15" (che corrisponde ad una diagonale di 38 cm) ha lo schermo di 30x23 cm e il rapporto tra queste dimensioni è proprio di 4/3.
Con la diffusione dell'Home Cinema, cioè con l'avvento dei film in videocassetta e in DVD, si è cominciato a pensare ad un nuovo formato televisivo, che si avvicinasse maggiormente a quello degli schermi cinematografici: è così nato il formato 16:9, più largo e più basso.
Avrete senz'altro notato che i film nel formato 4:3 presentano una striscia nera in alto ed una in basso: se così, non significa che una parte dell'immagine cinematografica è stata tagliata in fase di regia televisiva.
Con il formato 16:9, invece, i film si vedono perfettamente a schermo intero, mentre nelle trasmissioni televisive "normali" si vedono due righe nere laterali, oppure l'immagine risulta visibilmente "schiacciata".
Nel riquadro è possibile vedere alcune delle misure tipiche dei televisori in commercio, mentre nella figura in alto si può notare come vengono tagliate le immagini nei due formati.
Rapporto 4:3 (in cm) | ||||||||
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base schermo | 30,5 | 34,5 | 40,6 | 44,7 | 52,8 | 60,9 | 65,0 | 85,3 |
altezza schermo | 22,9 | 25,9 | 30,5 | 33,5 | 39,6 | 45,7 | 48,7 | 64,0 |
misura diagonale in cm | 38,1 | 43,2 | 50,8 | 55,9 | 66,0 | 76,2 | 81,2 | 106,6 |
misura diagonale in pollici | 15" | 17" | 20" | 22" | 26" | 30" | 32" | 42" |
base schermo | 33,2 | 37,6 | 44,3 | 48,7 | 57,5 | 66,4 | 70,8 | 92,9 |
altezza schermo | 18,7 | 21,2 | 24,9 | 27,4 | 32,4 | 37,3 | 39,8 | 52,3 |
Rapporto 16:9 (in cm) |
Torniamo agli schermi a cristalli liquidi: il nome sembra una contraddizione, infatti pensando ad un cristallo in natura ce lo immaginiamo solido e di forma definita e statica (un quarzo o un cristallo di sale grosso da cucina, per esempio): d'altra parte sappiamo che la caratteristica principale di un liquido è rappresentata dalla sua capacità di adattarsi al contenitore che lo ospita. Questo dipende dai legami molecolari diversi tra liquidi e solidi. Esistono però alcune sostanze che sono una via di mezzo tra liquido e solido e alcune di queste, sensibili ai segnali elettrici, vengono adottate nella tecnologia LCD.
Ogni singolo cristallo liquido viene "assemblato" in righe e colonne e la matrice ottenuta viene racchiusa in un sandwich di vetro molto sottile (alcuni millimetri): questo è il motivo per cui i monitor e le TV a cristalli liquidi sono più delicati dei loro "fratelli" a tubo catodico, dove il vetro di protezione è di circa 2- 3 cm di spessore.
Oltre a questi due vetri è presente nella parte interna un sistema di retroilluminazione, costituito da una o più lampade fluorescenti, che garantisce una maggiore visibilità delle immagini: i primi LCD avevano il difetto di immagini poco luminose e quindi poco "vive", con tale sistema la qualità è molto aumentata.
La prima e la più importante, quella che da sola vale l'acquisto: l'emissione di onde elettromagnetiche di un dispositivo LCD è molto inferiore a quella di un analogo apparecchio a tubo catodico.
Inoltre, non essendoci un pennello luminoso che percorre ciclicamente tutto lo schermo in orizzontale e spostandosi verso il basso, non si ha l'effetto flicker, costituito dallo sfarfallio prodotto dal pennello quando inizia nuovamente il suo cammino.
Altri due fattori importanti sono il peso e l'ingombro degli apparati, decisamente ridotti rispetto ai televisori a tubo catodico.
Tutti abbiamo sentito parlare di risoluzione dello schermo e di pixel: in pratica ogni schermo è suddiviso in tanti elementi rettangolari, come in una matrice o in un reticolo; questo significa che uno schermo con una risoluzione di 800x600 ha 800 pixel di larghezza e 600 di altezza, per un totale di 480.000 elementi.
Per realizzare i monitor a colori si utilizza una tecnica chiamata sintesi additiva del colore: ogni colore, cioè, viene ottenuto dalla combinazione dei tre colori Rosso (Red), Verde (Green) e Blu (Blue), per cui si parla di RGB.
Nella tecnologia LCD ogni singolo pixel ha tre cristalli liquidi, ciascuno con un filtro di colore diverso, rosso, verde o blu e dosando opportunamente i segnali elettrici applicati a tali cristalli si ottiene la combinazione di colore voluto.
Quali sono le caratteristiche da considerare nell'acquisto di un televisore LCD?
Ecco come procedere quando si decide di acquistare un monitor/TV a cristalli liquidi:
È evidente che nel medio termine tutti i consumatori si orienteranno verso la tecnologia LCD, perché i vantaggi (si veda il riquadro) sono decisamente più forti degli svantaggi: la speranza è che la produzione in grande serie faccia abbassare i prezzi e che i piccoli difetti che abbiamo cercato di raccontarvi vengano definitivamente eliminati.
Pro: | Contro: |
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(*) Titolare dello Studio di Ingegneria Ferraioli - consulente ICT (Information & Communication Technology) (torna al testo)
Con questa tecnica sullo schermo appare in un piccolo riquadro posizionabile in uno degli angoli un altro schermo con un programma diverso: un televisore con funzione PiP deve avere anche due sintonizzatori
Ricordiamo che il pollice è una misura anglosassone e corrisponde a 2,539 cm e viene indicato anche con il nome inglese inch e rappresentato con il simbolo "