di Mirto Silvio Busico (*)
Leggiamo diverse notizie in rete che indicano la prossima dipartita del nostro vecchio amato/odiato videoregistratore.
Al suo posto un nuovo fiammante "masterizzatore DVD"...
E qui cominciamo a riflettere un po'. Ma cosa sta succedendo? Cosa implica questa notizia?
Intanto le cose non sono così semplici come sembrano a prima vista: i DVD sono del tipo +RW e -RW, cominciano a spuntare quelli a doppio strato, giungono notizie di quelli a laser blu. Le grandi aziende dell'intrattenimento e quelle che producono apparecchiature elettroniche si scontrano per riuscire a far affermare come standard quello del quale detengono brevetti e royalties.
Come si ripete la storia!
Vi ricordate quando non esistevano i videoregistratori? I primi apparecchi domestici che fecero capolino sul mercato furono subito criminalizzati: "Ma come! Le persone a casa si potranno registrare i film che vedono in televisione?? Abominio! Furto di diritti d'autore!!!"
Eppure il concetto di videoregistratore casalingo trovò una sua collocazione legale... e cominciò la guerra!
Vi ricordate? VHS contro Betamax. Il Betamax (della Sony) era tecnicamente superiore, eppure si è estinto. Chi aveva scelto videoregistratori Betamax, e relativi nastri, si è trovato con della ferraglia da buttare via.
E oggi ci risiamo: "Ma come! Le persone a casa si potranno registrare su DVD i film che vedono in televisione?? Abominio! Furto di diritti d'autore!!!"
Però ci siamo evoluti: si può anche criminalizzare Internet, le reti paritetiche (le famose p2p) gli hacker che infrangono i sistemi di protezione per liberare gli utenti...
La mia mente è turbata da dubbi e domande; facciamo un po' di considerazioni.
Se compriamo un film su nastro VHS lo possiamo leggere in un qualunque paese del mondo; se compriamo un DVD dello stesso film lo possiamo leggere solo nella nostra "zona" (Oibò lo sapete che la zona la definiscono le case cinematografiche?). E mi chiedo: perché?
Un'altra cosa che mi disturba è che il costo di produzione di un nastro è di molto superiore al costo di produzione di un DVD; eppure il costo dello stesso film su DVD è oltre il doppio della versione su nastro. E mi chiedo: perché?
Adesso, almeno in Inghilterra, ci sono negozi che non venderanno più videoregistratori a nastro. Se non volete buttar via tutte le vostre videocassette VHS - originali, col bollino SIAE, con film particolari che non sono stati più immessi in mercato - affrettatevi a comprare una scorta di videoregistratori.
Quando un prodotto esce dal mercato, non si trova più chi lo possa riparare, non si trovano più i pezzi di ricambio; e quando l'apparecchio non funziona più, le vostre videocassette ve le potete... Beh! Ho reso l'idea.
Se tutto questo vi lascia indifferenti, potete dormire sonni tranquilli. Altrimenti cominciano a risuonare nel vostro cervello tutta una serie di domande che vi spingono verso l'insonnia.
Le grandi aziende hanno come solo fine il guadagno, perciò è logico che facciano qualunque cosa venga loro legalmente permesso (ma siamo sicuri che si limitino sempre ad agire entro i confini della legge?) per venderci al prezzo più alto possibile dei beni prodotti al costo più basso possibile.
Noi come consumatori dovremmo essere tutelati. La tutela dovrebbe provenire dall'applicazione delle leggi dello Stato.
E mi domando: ma le leggi di una piccola Italia che appartiene ad una media Europa, come possono vincolare una grande azienda di livello planetario?
Troppe domande. E' meglio non indagare. Adesso vado a comprarmi un bel masterizzatore nuovo nuovo che mi faccio consigliare dallo sprovveduto commesso di un ipermercato che ha imparato a memoria gli slogan dai venditori.
Un domani non troverò più i DVD da masterizzare perché di tipo "strano"? Non importa butterò via tutto e comprerò il nuovo ultra mega attrezzo. Le mie cassette VHS non si leggono con il nuovo apparecchio? Non importa: le butto via (Ehi sono inquinanti vanno tra i rifiuti speciali!). Poi mi ricompro gli stessi film su DVD... li pago due volte? Certo che si! Mica posso chiedere alle povere major di riprendersi la cassetta e di sostituirmela con un DVD pagando una differenza.
Bene, per oggi ho riflettuto abbastanza. A presto, quando qualche altra "notiziola" mi indurrà a riflettere ancora.
* Consulente in ICT (Information and Communication Technology)
DVD: Digital Versatile Disk, disco digitale versatile. Una volta l'acronimo stava per Digital Video Disk.
DVD+RW: formato riscrivibile e ricancellabile che supporta la tecnologia a "velocità angolare costante"; permette sia la scrittura sequenziale che quella casuale.
DVD-RW: formato riscrivibile che può essere riscritto fino a 1000 volte. Per maggiori informazioni si rimanda al link "presspool" riportato in calce all'articolo
p2p: peer to peer; collegamento paritetico fra varie macchine senza l'utilizzo di un server centralizzato
Hacker: esperto di informatica che aiuta la comunità, da non confondere con il cracker che opera per fini criminosi. L'hacker a cui si fa riferimento è Jon Lech Johansen un teenager norvegese che ha scritto il DeCSS, un software che permette di leggere i propri DVD sul PC di casa. Per questo è stato perseguito/ato dalle major che hanno tentato di imprigionarlo e per un certo tempo hanno ottenuto che alcuni governi dichiarassero illegale questo software. Oggi il DeCSS è legale, ma le major non si sono rassegnate. Per maggiori approfondimenti si rimanda al link in calce.
Per incidere un nastro bisogna farlo passare davanti ad una testina magnetica per tutta la sua lunghezza
Per incidere un DVD basta stamparlo